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Entità ibride inverse nella disciplina anti-ibridi e mancata adozione del test controfattuale

13/07/2022

Il Fisco n. 29/2022

La peculiarità dell’ipotesi di entità ibrida inversa consiste nel fatto che, mentre lo Stato del beneficiario
considera l’entità estera opaca, lo Stato di residenza dell’entità la considera trasparente. A differenza di
quanto avviene nell’ipotesi di entità ibride dirette, l’unico effetto contrastato dalla disciplina riguarda la
deduzione/non inclusione (D/NI). Dall’esame delle norme riguardanti le entità ibride inverse, che presentano
non meno tratti di complessità rispetto a quelle che connotano altre fattispecie regolate dalla disciplina
anti-ibridi, si rileva come il legislatore e l’Amministrazione finanziaria abbiano evitato, tanto sul piano
legislativo quanto su quello interpretativo, il tema del test controfattuale, il quale consente di disapplicare
la disciplina ove fosse possibile riscontrare, nell’ipotesi di un pagamento diretto a favore del socio dell’entità
ibrida inversa, che il componente positivo di reddito benefici di un regime di detassazione specifico
presso il socio/investitore. La disciplina domestica, invece, consentirebbe apparentemente la disapplicazione
della normativa solo nel caso in cui il socio/investitore benefici di un particolare status. Un approccio
restrittivo, dunque, che rischia di rendere la normativa eccessivamente penalizzante nell’ambito del
contesto internazionale.

Per approfondimenti contattare Giuseppe Ascoli  giuseppe.ascoli@cms-aacs.com

Articolo pubblicato su Il Fisco n. 29/2022 Wolters Kluwer

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Giuseppe Ascoli
Managing Partner
Roma