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Nuovo quadro normativo per le banche popolari di maggiori dimensioni

27/01/2015

Il 20 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge (detto anche “Investment Compact”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 24 gennaio, che avrà consistenti effetti sulle banche popolari italiane di maggiori dimensioni. (le “Banche Popolari”). Infatti questa tipologia di banche gode di una specifica regolamentazione finalizzata ad assicurare un ponderato sviluppo delle realtà economiche operanti nel territorio locale dove le banche sono attive, in maniera analoga alle banche cooperative. Ad esempio, il Testo Unico Bancario stabilisce che ciascun socio della banca non è autorizzato a possedere una partecipazione superiore all’1% del capitale sociale, salva la facoltà dello statuto di prevedere limiti inferiori, comunque non al di sotto dello 0,5% (essendo pertanto il numero minimo di soci fissato a duecento). Inoltre, il diritto di voto è limitato a un voto ciascuno a prescindere dall’effettiva partecipazione posseduta nella banca. 

Tuttavia, secondo il nuovo decreto legge, entro diciotto mesi dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, tutte le banche popolari che abbiano patrimonio eccedente 8 miliardi di Euro dovranno trasformarsi in banche commerciali.

Considerando le dimensioni attuali delle banche popolari italiane attive, questa disposizione riguarderà i seguenti enti creditizi: 

  • Unione Banche Popolari 
  • Banco Popolare 
  • Banca Popolare di Milano 
  • Banca Popolare Emilia Romagna 
  • Credito Valtellinese 
  • Banca Popolare di Sondrio 
  • Banca Etruria 
  • Banca Popolare di Vicenza 
  • Veneto Banca 
  • Banca Popolare di Bari 

Nelle intenzioni del Governo Italiano tale revisione della struttura delle banche popolari permetterà al sistema bancario Italiano di aumentare le sue dimensioni ed avvicinarsi alle prassi già esistenti nelle economie più avanzate dell’Unione Europea. Allo stesso tempo il Governo ha precisato che le modifiche riguardano esclusivamente le banche popolari di maggiori dimensioni e che banche cooperative e piccole banche popolari non sono soggette ai nuovi requisiti legali. 

Fonte
CMS Italia Newsletter | 27 Gennaio 2015
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Paolo Bonolis
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