Anche a parere di CMS «il mercato è in fase di forte espansione, i bassi tassi di interesse permettono un ampio utilizzo della leva finanziaria che è una componente tipica delle operazioni di private equity. Paradossalmente, essendoci molta liquidità nel mercato e numerosi fondi di private equity, scarseggiano le imprese target, specialmente quelle ad elevata redditività che sono maggiormente "appetibili" ai fondi di private equity. Questo ha determinato un rallentamento in termini di deals chiusi negli ultimi mesi. Sono proseguite, viceversa, le operazioni di "add-on" rispetto ai target già investiti». Riguardo i settori nel mirino dei fondi, per lo studio «l'Italia mostra oggi opportunità interessanti a livello trasversale anche tenuto conto del fatto che le aziende sono in generale in un migliore stato di salute rispetto a qualche anno fa. Il governo, inoltre, ha promosso diverse misure agevolative per investimenti volti a supportare l'economia reale, sia lato equity che debito. La nostra esperienza ci segnala un interessamento soprattutto nel comparto tecnologico, hotel&leisure, lusso e nelle energie rinnovabili con aziende che mostrano fatturati mediamente ricompresi tra i 50 e i 70 milioni di euro. Continuano inoltre ad offrire interessanti opportunità anche operazioni di acquisizione collegate alla ristrutturazione del debito della target».
