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Le procedure di allerta previste dal Codice della crisi e l’attuazione della Direttiva insolvenza

18/12/2019

L’Italia sembra essere in netto anticipo nel recepimento della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 (la “Direttiva”), riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l'esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, che gli Stati membri dovranno fare propria entro il 17 luglio 2021.

La recente modifica strutturale apportata dal Codice della crisi di impresa alla legge fallimentare, ormai risalente al 1942 ed oggetto nel corso del tempo di interventi sporadici e poco coordinati tra loro, ha infatti introdotto nel nostro ordinamento molte previsioni richieste dalla Direttiva.

Gli imprenditori, gli organi di controllo, alcuni creditori c.d. “qualificati” sono obbligati a rilevare tempestivamente l’emersione della crisi al verificarsi di determinati indici che impongono l’attivazione di strumenti di allerta con conseguente segnalazione.

Il debitore può (nella prospettiva comunitaria, anche se nella riforma italiana ciò finisce per tradursi quasi in un obbligo) fare ricorso a procedure di composizione della crisi presso organismi di nuova nomina istituiti presso ogni camera di commercio.

Aumentano inoltre i casi di ristrutturazione trasversale, idonea a vincolare anche i creditori dissenzienti, e diminuiscono i rischi che atti compiuti nel corso di procedure di ristrutturazione siano soggetti a revocatoria, con lo scopo dichiarato di incentivare il ricorso a tali procedure ed evitare quanto più possibile l’insolvenza dell’impresa, ora definita liquidazione giudiziale e non più fallimento, anche per la visione non più punitiva associata a tale epilogo societario, dal quale l’imprenditore potrà “riemergere” più facilmente grazie alla esdebitazione sempre più automatica.

Si veda la nostra recente newsletter sui quadri di ristrutturazione preventiva previsti dalla Direttiva e già sostanzialmente introdotti nel nostro ordinamento dalla Riforma Fallimentare e una nostra pubblicazione in inglese sulle principali previsioni del Codice dell’insolvenza post-riforma.

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Paolo Bonolis
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Gianfabio Florio
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